Presentato 'Eureka', rete per lo sviluppo industriale
Rafforzare la competitività europea e promuovere progetti in cooperazione orientati al mercato e tecnologie avanzate. Questi sono solo alcuni degli obiettivi di EUREKA, la rete europea per la ricerca e lo sviluppo industriale presentata venerdì pomeriggio dai Segretari di Stato alle finanze Pier Marino Mularoni e all’industria Claudio Felici e dai rappresentati Eureka di Bruxelles e dell’Italia. Lanciata nel 1985, Eureka conta sull’appoggio di 33 paesi oltre all’Unione Europea. 'Fin dal 2003, ha ricordato Mularoni, il governo si è adoperato per fare aderire San Marino a questo network, per rappresentare la nostra economia in ambiti sempre più vasti'. Sviluppare la tecnologia e la ricerca, per il Segretario alle finanze, è sempre più una necessità, davanti alla globalizzazione, ai nuovi mercati, allo sviluppo economico mondiale, ma anche di fronte al terrorismo internazionale che ha arrestato il processo di espansione economica portando alcuni Stati ad adottare misure protezionistiche. '!Difficilmente, ha detto Mularoni, potremo competere in costi di produzione e dimensioni territoriali ma possiamo essere competitivi sul piano della tecnologia e della professionalità'. Le Segreterie di Stato alle finanze e all’industria sono al lavoro per sviluppare un progetto legislativo capace di sviluppare al meglio la ricerca industriale e supportare le imprese che investono in questo settore. 'Si esce, ha sottolineato Mularoni, dalla vecchia concezione del credito agevolato per un sostegno mirato allo sviluppo della ricerca'. 'Sono stato da subito, ha detto Claudio Felici, entusiasta di Eureka perché si presta a una serie di aspirazioni che il nostro sistema ha. Offre nuove direzioni di sviluppo e ci collega in maniera concreta ad un sistema produttivo'. Per il Segretario all’industria questo network è il punto di sintesi di diverse esperienze, finanzia progetti di ricerca e sviluppo e permette anche ai paesi che non sono membri dell’unione europea di farne parte. Felici ricorda anche il primo corso di laurea in disegno industriale e dice: “C’e’ bisogno di stile, di ricerca sulle forme. Ecco perché abbiamo accolto la sfida di accettare questo corso”. 'La politica, ha concluso il Segretario all’industria, ha finalmente capito che bisogna impegnarsi anche in strade difficili'.
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