Prezzi: consumatori segnalano rincari per alcuni parrucchieri ed estetisti. Ucs: "Serve una legge"
Viene chiamata “tassa Covid” o “contributo Covid”: una cifra che in Italia oscilla mediamente tra i 2 e i 4 euro e che attività come parrucchieri ed estetisti aggiungono al conto da pagare, per finanziare spese dovute al Coronavirus. A segnalarlo, già diversi giorni fa, il Codacons a cui è seguita la secca risposta di Confestetica: “Solo l'1,56% lo ha applicato”.
Anche a San Marino i consumatori hanno parlato di situazioni simili, con aumenti che si aggirano sui 2 euro. "Chi riapre un'attività a ciclo ridotto deve essere messo in grado di avere un guadagno - afferma la presidente dell'Unione consumatori sammarinesi, Francesca Busignani - ma il consumatore non può avere un ulteriore costo". Allo stesso tempo, aggiunge Busignani, anche gli esercenti devono essere tutelati dai rincari quando, per rifornirsi di prodotti igienizzanti, mascherine e presidi, diventano a loro volta consumatori. Una posizione, dunque, che riconosce la complessità del momento. E' necessaria, per Ucs, una legge sul consumo. Prossimo obiettivo: un confronto con le istituzioni.
L'Unas esprime la propria posizione. Il segretario generale, Pio Ugolini, ribadisce: “Il listino non è stato toccato, nonostante la crescita dei costi”. Se ci sono aumenti non previsti, spiega, questi dipendono da rincari per materiali e misure da adottare e si tratta di una “piccola compartecipazione alla spesa” in questa situazione. “Per il momento – dice Ugolini - siamo soddisfatti” del comportamento delle attività. Allo stesso tempo, diversi sono gli esercizi che segnalano di ricevere richieste, da parte dei clienti, per servizi non consentiti nell'emergenza.
Nel servizio, l'intervista a Francesca Busignani, presidente Unione consumatori sammarinesi