Prezzi dei generi alimentari: la Csu ribadisce che a San Marino sono più alti che a Rimini
La Centrale Sindacale Unitaria replica all'Usc
"Abbiamo ricontrollato, l'incremento dei prezzi degli alimenti nella Repubblica è vero". Così risponde la CSU all'accusa dell'USC (Unione sammarinese commercianti) di aver indicato dati imprecisi sulla differenza di prezzo dei generi alimentari tra Rimini e San Marino. Secondo il sindacato, un'ulteriore analisi dei dati raccolti dall'Ufficio di statistica, mostra la stessa differenza di prezzo tra la Repubblica e il circondario italiano, già precedentemente denunciata. "L'incremento è da attribuirsi principalmente alla differenza tra i prezzi della frutta e della verdura di stagione, mentre i prodotti confezionati, hanno lo stesso costo" precisa la CSU, che aggiunge di essere consapevole che il valore degli alimenti di stagione vari a seconda dei fattori atmosferici, ma il maltempo ha coinvolto allo stesso modo San Marino e Rimini. Nel primo trimestre del 2019 a San Marino – riferisce la Centrale Sindacale Unitaria - l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, rispetto agli stessi periodi dell'anno precedente, è del 7,2% in gennaio, del 5,6% in febbraio e del 4,7% in marzo. Nella vicina Rimini, invece, sempre rispetto all'anno precedente, sono aumentati dello 0,2% in gennaio, dell'1,7% in febbraio e dell'1,2% in marzo. I dati raccolti dall'Ufficio di Statistica sono stati rilevati con lo stesso metodo utilizzato dall'Istat italiano.
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