Proseguono i referendum sul contratto industria nelle aziende
Da tempo non versa lo 0.40% - il contributo destinato alle organizzazioni sindacali previsto per legge e dal quale ci si può astenere solo su richiesta -. Per questo non ha potuto votare al referendum proposto nelle aziende per l’adesione al rinnovo del contratto industria. Lavoratore alla Robopac - dove poi il referendum ha visto 63 contrari e 27 favorevoli - lamenta un metodo distorto ed antidemocratico nella gestione del voto. “Un diritto violato – così scrive alla nostra redazione – e su un tema che avrà ripercussioni su tutti i lavoratori”.“Una richiesta stravagante per una polemica sterile e strumentale” – replica la Federazione Industria CSU. Lo 0.40% - ricorda – serve a sostenere tutta l’attività sindacale, oltre a dare la possibilità a chi versa di partecipare alla vita delle confederazioni, di votare o di essere eletto all’interno dell’organismo. Chi se ne chiama fuori, non contribuendo, perde queste prerogative. Non accettano l’accusa di un metodo antidemocratico: “Proprio il referendum è stato proposto – precisa la FLI – in un percorso di democrazia e di partecipazione” e puntualizza: “In tutta Europa, quando passa un contratto di categoria, chi non versa il contributo sindacale è chiamato a pagare la cosiddetta quota servizio, cosa che invece a San Marino non accade”.
Annamaria Sirotti
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