La prossima settimana serie di assemblee con i lavoratori
Si discuterà del rinnovo del contratto di lavoro ma sicuramente non mancheranno riferimenti alla difficile situazione occupazionale, alle incertezze dei lavoratori, alle ombre che gravano sul 2012, considerato dagli economisti un anno pesante. La dichiarazione dello stato di agitazione, può essere considerato un doppio messaggio inviato alla controparte: da un lato una pressione a chiudere nel più breve tempo possibile la trattativa, dall’altro la manifestazione della disponibilità a ricercare un punto d’incontro, a patto che questo avvenga nel rispetto dei tempi e degli obiettivi già tracciati. Lo scoglio resta quello dell’allungamento dell’orario di lavoro e la relativa retribuzione di questo surplus. I sindacati si dicono certi di avere già dato dimostrazione di senso di responsabilità e all’Anis contestano un atteggiamento di chiusura. Ma le critiche delle organizzazioni sindacali si allargano anche all’esecutivo il Governo per i ritardi nell’adozione di un progetto di sviluppo, nella firma degli accordi con l’Italia, per l’inasprimento fiscale. On entra nel merito delle decisioni sindacali il Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni, che si limita a rimarcare la necessità di arrivare al più presto ad una sintesi sul contratto. “E’ nell’interesse di tutti – dichiara Mussoni – dei lavoratori, delle imprese e della stabilità del sistema. Si devono evitare inutili scontri sociali – aggiunge che non giovano certo a nessuno, soprattutto in questo momento”. Una nota positiva è costituita dalla notizia che già da lunedì i tecnici dei sindacati e dell’Anis riprenderanno a vedersi per verificare la possibilità di tramutare una bozza d’accordo in un’intesa vera e propria, che consenta di chiudere il negoziato e arrivare al rinnovo del contratto di lavoro.
Sergio Barducci
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