La protesta dei commercianti sul Pianello
Per 4 ore gli esercizi commerciali di chi ha aderito all’inizativa sono rimasti chiusi. Intanto, in Piazza della Libertà, sotto un sole implacabile, continuava il presidio. Gruppi di commercianti si sono fermati a discutere con alcuni parlamentari.
I rappresentanti di Osla, Usot e Usc hanno poi consegnato ad una delegazione di Governo - composta dai segretari di Stato Masi e Riccardi - il documento preparato dai commercianti. Un testo piuttosto scarno nel quale si chiede il mantenimento delle vetrine nelle dimensioni attuali con disponibilità a modifiche estetiche o di materiale.
Soddisfazione, da parte dei commercianti, per la riuscita dell’iniziativa. Soddisfazione anche da parte di Paolo Rossi dell’Usot. “Il nocciolo della questione sono le vetrine – afferma – e il Governo sembra disponibile a rivedere, almeno in parte, la propria posizione. Per il resto condividiamo in pieno la necessità di riqualificare il settore e di valorizzare il centro storico”.
L’Esecutivo si dice aperto al dialogo, “ma - afferma Tito Masi – i commercianti devono fare un passo indietro”. Ma non tutti i commercianti del centro sono sulla linea dei manifestanti; proprio in giornata è stato diffuso un comunicato - firmato da circa una ventina di esercenti di Città – nel quale si giudica positivo il progetto di riqualificazione. “Il piano proposto dal Governo – si legge – pur con qualche piccola modifica, è indispensabile per ridare credibilità al commercio e rilanciare le attività economiche.