Certo la crisi morde anche in Emilia-Romagna, ma qui la Regione reagisce accompagnando quelle imprese che investono in ricerca nonostante tutto, terremoto compreso. Sono 48 i progetti di ricerca industriale già avviati che godono di un intervento straordinario di 31,5 milioni di contributi regionali, muovendo 80 milioni di investimenti capaci di produrre 1.500 nuovi posti di lavoro fissi in tre anni, 300 dei quali sono per giovani ricercatori. "Il lavoro è una priorità assoluta - conferma l'assessore Gian Carlo Muzzarelli, presentando l'intervento - abbiamo investito sulle imprese che non si arrendono e rilanciano, facendo ricerca, assumendo nuovo personale, contribuendo all'economia verde e alla crescita, indispensabile per ripartire ed essere competitivi, perché non si vive di solo rigore". Delle 48 imprese finanziate per altrettanti progetti, 12 sono nell'area del terremoto di maggio. I settori principali d'intervento sono biomedicale, automotive e meccanica, agroalimentare, Ict. "Dopo il tavolo delle 'due ruote' - spiega Muzzarelli - Moto Morini è tornata a investire e ad assumere, studiando una nuova moto, senza contare che la Vm Motori di Cento allarga gli stabilimenti e che la piccola Crp Meccanica sta sviluppando una moto elettrica, per ora da corsa ma pensando poi alla strada". Uno sguardo al futuro anche per aziende di qualità da tempo in difficoltà, come la Scm di Rimini, o leader come la Barilla che non smette di pensare al 'green'. Nel 2013, sarà riaperto a febbraio lo 'Sportello per le nuove imprese' destinato in particolare alle attività hi-tech e sono previsti 15 milioni per 200 progetti del bando 'innovazione' delle Pmi (quasi la metà in area sismica), dopo i precedenti 30 milioni che hanno finanziato circa 400 progetti; al via anche il bando per l'espansione produttiva nelle aree colpite dal sisma, finanziato con fondi Por-Fesr delle altre Regioni italiane.
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