Reddito frontalieri: innalzamento della quota esente
La quota esente prevista per i lavoratori frontalieri potrebbe passare dagli attuali 8 mila euro a 10 mila. Questo sarebbe l’intendimento del Governo italiano, tra poco alle prese con la nuova finanziaria. La volontà sembra quella di innalzare la quota esente, venendo incontro così alle richieste dei lavoratori italiani occupati sul Titano. Ma questo alle organizzazioni che li rappresentano non basta. Il comitato frontalieri chiedeva di portare il tetto ad almeno 12 mila euro, ritenendo questa cifra più equa rispetto a quelle applicate. 'Del resto, spiegano, già nell’accordo ordinario firmato fra i due Stati, si indicava una percentuale di abbattimento del reddito del 65%. Secondo i calcoli dei frontalieri questa percentuale corrisponderebbe, orientativamente, ad almeno 12 mila euro. Ma meglio – sostengono – un calcolo percentuale, più vicino alle reali potenzialità dei lavoratori, direttamente legato al reddito effettivo'. Il Governo italiano aveva stabilito di fissare con una legge ordinaria la quota di abbattimento, preferendo non indicarla direttamente nell’accordo bilaterale, una legge che non è mai stata varata. Per questo si è introdotta, provvisoriamente, la quota esente nella legge finanziaria di ogni anno e che nel prossimo esercizio verrà, quasi sicuramente, ritoccata. Accanto a questo c’è l’aspetto normativo. Gli imprenditori sammarinesi, attraverso il nuovo contratto del settore firmato recentemente, hanno introdotto un graduale processo di stabilizzazione dei lavoratori frontalieri, verso quell’assunzione a tempo indeterminato chiesta dalle controparti. Un passaggio particolarmente atteso da parte italiana e che un peso importante ha assunto anche nella definizione dell’accordo di cooperazione economica tra i due paesi, in attesa della stesura definitiva e della tanto sospirata firma.
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