Il Sindacato si schiera contro i referendum sul lavoro che, dice, produrrebbero effetti contrari rispetto a quelli che gli stessi promotori dicono di voler perseguire. È questa la valutazione di fondo della Segreteria CSU che dice: gli articoli 17 e 18 della legge sul lavoro (che si chiede di abrogare) sono uno degli obiettivi realizzati dal sindacato proprio nella lotta contro la precarietà e il lavoro nero. Si tratta di risultati contrattuali che hanno affermato una serie di tutele importanti per i rapporti di lavoro interinale e hanno regolamentato i contratti di collaborazione. Complessivamente – afferma la CSU - si tratta di un quadro di tutele tra le più avanzate di tutta Europa. No anche al referendum per l’introduzione della scala mobile, strumento che il sindacato reputa non più attuale. Negli anni 80, quando l’inflazione superava il 10%, la scala mobile ha avuto un ruolo importante. Oggi, sottolinea la CSU, ci troviamo di fronte ad un quadro radicalmente diverso: l’ inflazione da anni si attesta intorno al due per cento e i contratti di lavoro hanno assicurato aumenti retribuivi oltre l’inflazione. L’ introduzione per legge della scala mobile – secondo CDLS e CsDL - causerebbe un forte indebolimento del ruolo contrattuale del sindacato, snaturando il modello di contrattazione generale, basato sulla partecipazione dei lavoratori, che la CSU ha costruito e che continua a produrre risultati importanti. I modelli contrattuali, conclude il sindacato, devono potere essere decisi solo dai lavoratori e non da altri, che nulla hanno a che vedere con i loro interessi.
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