Renzi e Padoan sulla legge di stabilità: "23 miliardi di tasse in meno"
Non si parla di referendum, esordisce il Presidente del Consiglio, ma parlarne è inevitabile, soprattutto per capire cosa accadrà se, il 4 dicembre, avrà vinto il No.
Resterà questo bilancio, appena approvato dalla Camera e che dovrà passare dal Senato e, presumibilmente, tornare a Montecitorio per un terza e definitiva lettura? “Non è la legge di stabilità all'Achille Lauro – l'ha definita Renzi – ma è quella che accompagnerà tutto il 2017”.
Il presidente dunque rassicura, così come il ministro dell'Economia Padoan e, soprattutto, sottolinea ogni elemento positivo, specie sulle tasse, ed è inevitabile pensare che non stia facendo uno spot in favore del proprio governo in vista del voto.
“23 miliardi di tasse in meno – inizia – e non era così scontato. Fino a qualche anno fa, se c'erano terremoti si aumentavano benzina, sigarette, Iva. Per noi invece la riduzione delle tasse era decisiva: via irap, via imu prima casa, via tassa agricola”.
Sulla scuola Renzi annuncia guerra ai “diplomifici”. E ancora: 20 miliardi per l'industria 4.0, se gli imprenditori vorranno investire nella propria azienda potranno farlo quest'anno. Sul fronte pensioni da 30 a 50 euro al mese in più per quelle sotto ai mille euro, ed è la prima volta che accade, oltre alla possibilità di ricongiunzione delle pensioni, attesa soprattutto dai giovani professionisti. Infine la svolta su Equitalia, per avvicinare i contribuenti al fisco, dice.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervento di Matteo Renzi presidente del Consiglio