L’indagine per riciclaggio era stata aperta dalla magistratura sammarinese che aveva inviato anche una rogatoria a Rimini per chiedere informazioni. A sua volta poi Rimini ha fatto delle richieste a San Marino. Le risposte non sono state molto incoraggianti: nel periodo del 2009 e in un anno di tempo, sono stati eseguiti diversi versamenti in contanti, di somme cospicue, dai 300mila fino al milione di euro, per arrivare alla ragguardevole cifra di 26 milioni di euro circa. Eseguiti tutti dalla stessa persona? E questa persona è stata effettivamente identificata? Non è dato saperlo. Il conto corrente era intestato ad una cittadina cinese, ma c’è incertezza anche sul fatto che sia stata effettivamente lei ad eseguire i versamenti sul Titano. Arrivando ai giorni nostri, l’Agenzia di informazione finanziaria ha segnalato i vertici della banca alla magistratura; i soldi arrivavano attraverso la finanziaria Finproject. Spiega il presidente Roberto Gabellini: “Io sono diventato presidente nel gennaio 2010, non so cosa sia accaduto prima, so solo che in pochi mesi ho cassato 116 mandati, compreso quello dei cinesi, il rapporto con loro si è chiuso giusto nel gennaio 2010. A me risulta però che nella banca sia indagata un’unica persona”. Se poi si arriverà al rinvio a giudizio per riciclaggio, è presto per dirlo. La banca per legge non era tenuta ad eseguire una ulteriore adeguata verifica, poiché spettava alla finanziaria, che aveva ricevuto i soldi, ma secondo l’Aif, anche la banca avrebbe dovuto fare le sue verifiche.
f.b.
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