Riforma fiscale: per l'Usl c’è ancora molto da fare
Nel metodo, ancora una volta si rischia che la “montagna partorisca un topolino”, considerate la fretta e l’eccessiva approssimazione riscontrate nell’elaborazione del documento. Una riforma di tale portata richiederebbe infatti maggiore consapevolezza e visione d’insieme, anziché essere condivisa con le organizzazioni sindacali e datoriali solamente 24 ore prima dell’incontro in Segreteria di Stato per le Finanze, con l’intento di presentarla in Consiglio Grande e Generale il prima possibile adducendo come motivazione le casse statali ormai prosciugate.
Nel merito, i più importanti provvedimenti di modifica, più volte segnalati nei nostri documenti presentati in passato, ed in grado di cambiare il segno della riforma, vengono consegnati a futuri decreti ancora tutti da discutere e definire. Con il risultato di trovarsi di fronte ad una riforma che rischia di incrementare esclusivamente l’onere fiscale sulle spalle dei lavoratori dipendenti, senza perseguire l’implementazione dei sistemi di monitoraggio necessari per un’effettiva emersione dei redditi, volta ad una vera certificazione degli stessi, condizione “sine qua non” per il conseguimento di una reale equità fiscale. In tal senso, anziché ridurre ulteriormente le misure atte al contrasto di tali fenomeni indicando come giustificazione l’impossibilità di effettuare controlli efficaci, crediamo vada implementata la possibilità di scaricare le spese effettuate in territorio, superando la soglia massima di € 10.000 indicata nella bozza di riforma. Oltre a ciò, considerate le ridotte dimensioni della realtà sammarinese, proponiamo di rafforzare la collaborazione tra gli uffici competenti attraverso l’incrocio dei dati informatici in loro possesso, facendo così emergere eventuali inesattezze o discrepanze di natura fiscale. Infine si propone di favorire l’emissione di documenti a “valore fiscale” (scontrini, fatture, etc.) e di implementare la diffusione di sistemi di pagamento elettronici (come la Smac), che sappiano indirizzare la tassazione di ogni transazione economica verso principi di trasparenza ed equità, anche in vista dell’eventuale passaggio dal sistema “monofase” al sistema IVA.
L’Unione Sammarinese dei Lavoratori pertanto, chiede, come ha fatto fin dalla sua nascita, una riforma più equa e coraggiosa, che serva ai lavoratori, alle imprese, alle famiglie ma più in generale alla crescita economica del nostro sistema paese.
La Segreteria USL