Più o meno tutti hanno un quadro proporzionato. Unica eccezione le imprese individuali. Il report che suddivide le persone fisiche in scaglioni, sulla base dell'imponibile netto, vede aumentare il contributo per tutte le categorie, fatta eccezione per le imprese individuali che invece fanno registrare una diminuzione dell'imponibile. Il raffronto è tra 2013 e 2014, ultimo anno in cui ci si poteva avvalere del regime forfettario: in calo da 496 a 447 le richieste. L'utile medio assegnato, al lordo dei contributi, è stato di 26.500 per i commercianti e di 30.500 per gli artigiani che hanno aderito. Il 40% ha dichiarato redditi sotto i 15.000 euro con l' esclusione dei forfettari. Nel dettaglio artigiani e commercianti hanno visto crescere gli operatori da 1.090 a 1.133, diminuire del 12% il totale dell'imponibile netto e scendere la media di oltre il 15%. Per fare una comparazione l'imponibile è aumentato di oltre l'11% per i lavoratori autonomi, di quasi il 28% per i dipendenti e sfiora il +7% per i pensionati. Notevole anche la crescita di chi dichiara utili superiore ai 30mila euro, circa il 92,5% del totale. Rappresentano, scrive il Segretario alle finanze, la spina dorsale del gettito del comparto reddituale. Resta alto, invece, il numero di chi non versa imposte. La lettura di questo dato però deve tenere conto dei 157 soggetti in meno che hanno presentato dichiarazioni e delle 212 imprese che, nel 2014, hanno dichiarato un utile nullo o negativo rispetto al 2013. La riforma, sottolinea Capicchioni, ha prodotto i primi effetti sulla distribuzione del carico fiscale, in particolare verso i dipendenti e pensionati. L'auspicio è che in una prima fase il sistema dei controlli sia indirizzato verso chi ha dichiarato redditi incoerenti. Lo strumento della SMaC card invia le transazioni in tempo reale. Così la rilevazione telematica consente all'Ufficio Tributario di orientare i controlli solo verso quegli operatori che evidenziano un contesto anomalo. Da questo, sottolinea Capicchioni, emerge la sostanziale differenza tra il sistema SMaC card e un registratore di cassa che invece comporterebbe controlli casuali, maggiore ingerenza e una conoscenza dei dati parziali. Dai primi incroci dei dati SMaC card intanto, arrivano elementi anomali che suggeriscono l'opportunità di verifiche costanti sulla emissione delle ricevute. Infatti i primi controlli fiscali e il superamento dell'esenzione di tracciare importi pari o inferiori a 5 euro hanno favorito un incremento delle registrazioni delle transazioni, in particolare nel circuito fiscale: i dati del mese di gennaio 2016 sono raddoppiati rispetto a gennaio 2015.
Sonia Tura
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