E’ il tema caldo dell’autunno. La riforma delle pensioni è al centro delle assemblee, indette dalla CSU per discutere con lavoratori e pensionati, e che si concluderanno il 27 settembre. Grande l’interesse che i sindacati riscontrano. 'Molte le domande che vengono poste dai lavoratori, ma non manca lo scontento e anche un pò di ostilità ad un progetto di legge che cambierà il futuro pensionistico del paese' - dice Marco Beccari, della CDLS, che partecipa agli incontri e ha quindi il polso della situazione. 'Dagli interventi dei lavoratori - aggiunge Giovanni Ghiotti della CSDL - emerge lo scontento per i tempi di attuazione della riforma con il progetto in prima lettura e la prospettiva che nei primi di ottobre parta l’iter di approvazione. La gente - sostiene - non è certo contenta di pagare di più, avere rendimenti minori e andar in pensione qualche anno più tardi'. Argomenti che la Csdl intende sollevare nuovamente in sede di riapertura del confronto con il governo, il 30 settembre, quando i sindacati parleranno anche dei risultati emersi dalle assemblee. E questa sera si è invece parlato del secondo pilastro, o meglio, dei principi che dovrebbero ispirare la legge che prevede tempi più lunghi della riforma pensionistica - si parla di 12-18 mesi - per definire quale aspetto avrà la previdenza complementare. Un incontro tecnico, perché presenti i tecnici del governo e del sindacato, ma anche interlocutorio sul piano politico tra esecutivo e parti sociali.
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