Riforma previdenziale, Santi fissa il percorso: "Le linee sono quelle, non possiamo inventarci nulla"
Per il Segretario un percorso complesso ma l'obiettivo resta immutato: “intervenire al più presto per evitare situazioni di emergenza nei prossimi anni”. “Tante le variabili sul tavolo - aggiunge - ma abbiamo chiesto uno sforzo a tutti nella necessità di entrare nel merito delle varie proposte per costruire possibilmente una serie di interventi che possano essere addirittura migliorativi”.
E a proposito dell'incremento delle aliquote, l'Associazione dell'Industria intanto fa notare che le retribuzioni sammarinesi sono già più alte rispetto a quelle italiane, e mediamente del 10%, pertanto “un eventuale incremento del costo del lavoro in questa fase di economia debole, - sostengono – appare quanto meno inopportuno”. Sul reperimento delle risorse, gli industriali guardano invece al residuo attivo di assegni familiari e della malattia economica: “trasferire l'1% o più, a seconda dell'entità dell'avanzo, di quelle risorse al fondo pensione darebbe ossigeno al sistema”. Anis insiste infine sulla richiesta di aumento del tetto pensionabile, che ad oggi è di 46mila euro: il problema si pone per i ruoli dirigenziali: “Al di sopra di quell'importo – ricorda il segretario William Vagnini – i contributi vanno in solidarietà. Per un'azienda che voglia assumere un dirigente e portarlo a San Marino – spiega - questo funge da deterrente, costringendo alla stipula di polizze integrative per assicurare al professionista una pensione adeguata”.