Il segretario Francini ha presentato una bozza di lavoro, un’ipotesi di protocollo d’intesa da sottoscrivere con le organizzazioni sindacali. Vengono sviscerati diversi punti della riforma; dalle posizioni critiche e strategiche al precariato interno, dall’assetto retributivo per la dirigenza, da regolamentare, alla modifica dei titoli di studio per l’inserimento dei dirigenti e per i ruoli responsabili. Un documento che Francini definisce concreto, che privilegia la gradualità, la continuità e la praticità. Ma che non ha soddisfatto, ad una prima lettura, il Segretario della Federazione Pubblico impiego Csdl Mauro Casali. “Per prima cosa – sostiene - mancano le scadenze. Vale a dire che non c’è certezza di entrare nella trattativa vera e propria nel concreto dei singoli uffici in tempi brevi. In secondo luogo nei documenti illustrati dal Governo manca la dotazione organica minima, ovvero l’individuazione delle risorse umane in senso qualitativo e quantitativo necessarie al corretto funzionamento degli uffici, ritenuta la base da cui partire per aprire la contrattazione e sollecitata dal sindacato da lungo tempo”. Anche per Stefano Zonzini della CDLS il nodo da sciogliere rimane la dotazione organica minima, elemento indispensabile di cui non sono stati dati né i tempi né i modi di consegna. Secondo Zonzini ci sono aspetti importanti ma è necessario un ulteriore aggiornamento per raggiungere una posizione unitaria. La federazione riunirà i propri organismi il 21 settembre per un’analisi più approfondita. Stessa cosa farà la Csdl che ha organizzato un incontro la prossima settimana. Il Segretario Francini ha sottolineato che il Governo è disponibile ad eventuali integrazioni e proposte alternative.
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