Riforma tributaria, frontalieri, contratti. Questi i temi sul tavolo del Direttivo della Csdl
Si parte dalla riforma tributaria, il cui rinvio viene giudicato gravissimo e inaccettabile. "Quella legge andava approvata – afferma la csdl- perché garantiva maggiore equità e reperiva risorse indispensabili al bilancio dello Stato". Il sindacato teme i tagli alla spesa pubblica annunciati dal Governo. La scure potrebbe abbattersi anche su servizi essenziali per i cittadini. Poi c’è la questione frontalieri. L’Esecutivo intende confermare anche per il prossimo anno il famigerato articolo 56, ribattezzato “tassa etnica”. La csdl chiede venga immediatamente cancellata. Sono tempi duri per i lavoratori forensi: non ci sono prospettive rassicuranti neppure sul fronte franchigia. Nei prossimi mesi assisteremo a nuove iniziative sindacali a loro tutela. Altra obiezione: la scelta di destinare 14 milioni di euro del Fondo comune di riserva di rischio al ripianamento del deficit del fondo pensioni di artigiani e commercianti. “Uno scippo illegale di risorse alimentate in gran parte dai lavoratori dipendenti” – denuncia la csdl. Su questo argomento è categorica: neanche un centesimo del fondo - avverte – dovrà essere prelevato. Riguardo ai contratti dice di non essere disposta nella trattativa con l’anis ad alcun passo indietro sul piano normativo. Su quello economico vuole recuperare l’inflazione. E minaccia la mobilitazione.
Monica Fabbri
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