Riforme, Cdls sul piede di guerra: "Non c'è confronto, la pazienza è finita"

“La pazienza è finita”. Il messaggio, indirizzato al Governo, parte dal Consiglio Confederale della Cdls riunito a Domagnano in vista del Congresso di ottobre. Il segretario generale Gianluca Montanari parla di una richiesta di confronto inascoltata su temi come il “progetto Paese”, il risanamento e il rafforzamento del settore bancario, le riforme strategiche e un piano di investimenti per rilanciare economia e occupazione. Con il miglioramento della situazione legata al Covid, per il sindacato “non ci sono più alibi né scuse” per mettere sul tavolo un “progetto complessivo e condiviso” per San Marino.
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“Non è più accettabile – prosegue la Cdls – dover assistere a una sorta di 'competizione' da parte delle singole Segreterie di Stato nel presentare bozze e pezzi di riforme, scoordinate”. Tra le questioni calde, proprio le riforme del lavoro e delle pensioni. Il sindacato chiede il ritiro del documento presentato dalla Segreteria al Lavoro e l'avvio di un confronto. “Se perdurerà questo atteggiamento – avverte – sarà inevitabile avviare una fase di mobilitazione”. La Cdls non accetterà, aggiunge, “bozze di riforme strutturali preconfezionate” e “sbilanciate a danno dei lavoratori e pensionati”. Sindacato che si prepara al sedicesimo Congresso in programma dall'11 al 13 ottobre. Approvate all'unanimità le tesi congressuali e il regolamento delle assemblee che nomineranno i 280 delegati.
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