Rimini: dipendenti Mare in sit in davanti al tribunale
Riconoscere come crediti privilegiati anche gli straordinari pagati fuori busta e optare per l''affitto e non per la vendita dell''azienda. Queste le richieste dei dipendenti della Mare spa di Rimini, che a tre giorni dall'udienza in tribunale sul passivo dell''azienda, sono andati in pressing davanti a Palazzo di giustizia. La questione degli straordinari pagati fuori busta riguarda 27 lavoratori "perlopiu' migranti impegnati dalle 10 alle 13 ore giornaliere ma assunti con contratti part-time di 5 ore giornaliere". Ci si sono poi, ricorda Adl Cobas in una nota, "tantissime difficoltà" per il "pieno accesso agli ammortizzatori sociali" create dalla burocrazia dell'Inps. Per ora il progetto presentato dalla curatela fallimentare "ha escluso i crediti riferiti agli straordinari pagati irregolarmente". Per cui "questi 27 lavoratori si vedranno riconoscere solo i crediti dovuti". Dopo lo "sfruttamento", dopo la "videosorveglianza istallata senza previa autorizzazione, ricatti ed intimidazioni anche di matrice razzista, orari pesanti, anche il danno e la beffa". E nemmeno il ministero del Lavoro ha ancora approvato la domanda di Cigs presentata il 28 luglio 2014. Da qui le richieste al giudice Maria Antonietta Ricci in vista dell'udienza del 13 febbraio, per riconoscere "quali crediti privilegiati anche quelli relativi agli straordinari pagati fuori busta", e per orientarsi "rispetto all'asta fallimentare verso l''affitto d''azienda anziche' alla vendita, dal momento che i lavoratori sono fortemente contrari ritenendo che essa restringa ulteriormente la possibilita' di riprendere il lavoro". Si tratta, termina Adl Cobas di "cittadini di questo Paese, che chiedono giustizia, diritti, reddito contro i ricatti e la povertà"
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