Rimini, lotta al riciclaggio: parlano le UIF
Un'occasione pubblica di quelle rare: riuniti allo stesso tavolo gli stati generali delle autorità che combattono il fenomeno del riciclaggio di denaro sporco. Trasparenza la parola d'ordine, come antidoto all'evasione fiscale e ai poteri occulti. E in questa lotta assume particolare rilevanza lo scambio di informazioni tra agenzie, che deve poter essere veloce e senza vincoli. E' uno dei principali fattori di sfida evidenziati nelle relazioni individuali dei rappresentanti delle Financial Intelligence Units d'Italia, San Marino, Svizzera e Vaticano.
Imponente il volume delle segnalazioni, buoni i risultati ma non sufficienti per un problema sovranazionale contrastabile solo con l'efficacia delle norme e una fitta rete di connessione delle informazioni, con Egmont Group, organismo tecnico internazionale che racchiude oltre 150 UIF in tutto il mondo e il circuito FIU.NET come linfa dell'intero sistema. “In Italia – fa sapere il direttore Claudio Clemente - 92mila segnalazioni esaminate, 15mila mediamente arrivano sul tavolo del giudice,190 le denunce inoltrate direttamente dall'UIF”; “202 le segnalazioni pervenute all'agenzia del Vaticano nel 2013 – ricorda il direttore René Brulhart”; 335, invece, le condanne disposte in Svizzera. L'AIF di San Marino in sei anni ha ricevuto complessivamente 1265 segnalazioni di operazioni sospette - provenienti per lo più dal settore bancario e finanziario – che hanno dato origine all'apertura di almeno una 90ina di procedimenti penali.
“La collaborazione in questo campo è dunque condizione irrinunciabile” – concorda il sostituto procuratore Fabio Di Vizio, già noto in Repubblica quale titolare a Forlì delle indagini preliminari dell'inchiesta Varano sul caso Carisp-Delta che lancia una domanda mirata e volutamente provocatoria: “L'antiriciclaggio – dice – vale veramente la pena?” Unanime la risposta dei protagonisti: “Al di là dell'alto costo dell'apparato e l'esiguità dei numeri relativi ai procedimenti aperti, il risultato c'è comunque, anche solo per il contribuito ad interrompere il circuito finanziario illecito che sottrae risorse a Stati e imprese”.
Nel video l'intervista a Nicola Veronesi, Direttore AIF San Marino.
Silvia Pelliccioni