L'Agenzia delle Entrate sta facendo una verifica fiscale su alcune prostitute riminesi, straniere ma anche comunitarie. Secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, infatti, la prostituzione , equivale a qualsiasi altra attività economica e i proventi sono considerati “reddito”. Gli accertamenti risalgono al 2011 hanno tenuto conto del tenore di vita e delle disponibilità bancarie e, stando ai primi riscontri, ci sarebbero almeno 20mila euro che secondo gli inquirenti sarebbero a tutti gli effetti il “reddito” derivato dai compensi del meretricio e sui quali non è mai stata pagata l'iva. I verificatori dell'Agenzia delle Entrate potranno avvalersi anche dell'accertamento induttivo per riuscire a quantificare il volume di affari delle lucciole e, su questa base, stabilire quanto denaro è stato sottratto al Fisco.
sb
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