RiminiFiera: via libera alla quotazione in borsa

Conti in salute – “senza un euro di debiti” - credibilità sui mercati. Rimini Fiera è al giro di boa, rispetto anche al business plan 2014-2016, verso una fase di stabilità che consente di guardare alla crescita e allo sviluppo. Tempi definiti – 5, massimo 6 mesi – per la quotazione in borsa, nel segmento AIM, dedicato alle piccole e medie imprese che mostrano alto potenziale di crescita, puntando a privatizzare il 20% del capitale. La quota pubblica della Spa romagnola scenderà al 60%, quella privata in salita al 40%.
Nuove strategie, forti dei dati: per il 2014 un utile netto di 3 milioni 100mila euro, ben al di sopra delle previsioni e buone performance nel primo semestre 2015, grazie agli eventi, fiore all'occhiello per Rimini Fiera: Sigep e Riminiwelness, la nuova Beer Attraction, in attesa di TTG ed Ecomondo, insieme all'ingresso di Floratrade nella seconda metà dell'anno. Previsioni di utile salgono a 3 milioni di euro, con un impegno importante per gli anni a venire.
Una fase di crescita, partendo dal mercato domestico, ma per lanciare nuove alleanze con partner internazionali, europei ed asiatici.

Nel video, l'intervista a Lorenzo Cagnoni, Presidente RiminiFiera

Annamaria Sirotti


Di seguito il Comunicato stampa di RiminiFiera

RIMINI FIERA IN PIENA SALUTE, VIA LIBERA AL PERCORSO VERSO LA QUOTAZIONE

Il numero uno della SpA romagnola, Lorenzo Cagnoni,
illustra motivazioni, strategie e dettagli dell’operazione che guarda ai mercati esteri


Rimini, 29 giugno 2015 - Oggi, in conferenza stampa, a margine dell’Assemblea dei Soci, il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni è intervenuto sui temi che conducono alla prossima quotazione in Borsa della Spa romagnola che punta a privatizzare il 20% del capitale, con la quota pubblica in discesa fino a circa il 60% e quella privata in salita fino a circa il 40%.
“Ottimi conti i nostri del 2014 - ha scandito Cagnoni - del tutto in linea con il business plan, con un utile netto di 3,1 milioni di euro contro i 2,4 previsti, e con un bilancio che non ha beneficiato di partite straordinarie. A questi brillanti risultati 2014 si aggiungono i dati del primo semestre 2015 con le belle performance di Sigep e RiminiWellness, l'ingresso di Beer Attraction, e la definizione degli accordi con l'associazione di riferimento che ha scelto, dal 2016, di fare di Rimini il nuovo e unico polo del dentale in Italia, spostandolo da Milano. Anche sul secondo semestre 2015 le grandi manifestazioni come TTG ed Ecomondo stanno rispettando i budget e si registrano inoltre l'ingresso della nuova Flora Trade e la presenza per la prima volta a Rimini Fiera del Macfrut, annunciato in forte crescita”.
Cagnoni si è poi soffermato sui dati del congressuale: "Si avvera quanto annunciai in merito alle ottime prospettive dei nostri congressi. A fine maggio 2014 gli eventi programmati erano 83 e a fine dello scorso anno sono arrivati a 116. Oggi siamo a 102 eventi già confermati, con una crescita tendenziale del 23% e un aumento della domanda dell’11%. A fine 2015 avremo portato a Rimini 1.110.000 convegnisti, con un +10%, e raggiunto l’obiettivo di budget della BU congressuale: 9.100.000 euro. Cresce anche l’internazionalizzazione del congressuale, + 4% rispetto al 2014. E proprio la prossima settimana ospiteremo il mondiale dell’illusionismo: 5mila maghi di tutto il mondo e una ricaduta economica per il territorio di almeno 5 milioni di euro”.
“A fronte dei dati fieristici e di quelli congressuali - ha detto Lorenzo Cagnoni - sono dunque in grado di espormi con una previsione sull'utile netto 2015 pari a oltre i 3 milioni di euro, l'annuncio della distribuzione dei dividendi ordinari e l'allineamento al business plan”.
Ricordiamo che nel 2014 il Gruppo Rimini Fiera ha fatturato 67,5 milioni di euro (+6,9%), con un mol di 11 milioni (+38,5%) e un utile netto di 3,094 milioni. Il valore della produzione della capogruppo Rimini Fiera SpA si è attestato a 56 milioni di euro (+9,4% ), con un mol di 10,6 milioni (+ 40,4%) e un utile di 2,99 milioni. Il debito assunto per la costruzione del nuovo quartiere fieristico – che costò 300 milioni di euro - è stato completamente azzerato, esclusivamente attraverso i rendimenti di Rimini Fiera.
“Ecco che - ha spiegato il presidente Cagnoni - il nostro percorso di privatizzazione è sostenuto dalla piena salute dei nostri conti e dalla credibilità sui mercati delle nostre visioni prospettiche e si è formalmente avviato dopo le recenti decisioni del nostro CdA e gli orientamenti del Socio di maggioranza. Abbiamo un duplice obiettivo: il finanziamento della nuova fase di crescita di Rimini Fiera sull'estero attraverso una politica di alleanze con partner internazionali di rango, senza però trascurare il mercato domestico; il reperimento di risorse finanziarie che permettano al Socio di maggioranza di assorbire la parte di debito assunta per la costruzione di un'opera strategica per l'economia qual è il nuovo palacongressi di Rimini”.
Il percorso prevede una doppia operazione, un OPV (offerta pubblica di vendita) e un OPS (offerta pubblica di sottoscrizione): dunque una ricapitalizzazione seguita dal collocamento sul libero mercato. "Abbiamo individuato - ha aggiunto Cagnoni - il segmento AIM che è quello dedicato alle piccole medie imprese che mostrano un alto potenziale di crescita”.
“Oggi il Gruppo Rimini Fiera - ha concluso il presidente - è una realtà solida, senza un euro di debito, in piena salute e giudicata in modo lusinghiero in Italia e all'estero per accreditamento e serietà. Pronta per quotarsi al libero mercato”.

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy