Tornano i posti di blocco e torna a salire la tensione fra dimostranti, forze dell’ordine e semplici cittadini. E’ successo nella zona di Faetano Ca’ Chiavello, che raggruppa circa 1800 lavoratori, con il primo dei presidi decisi a sostegno del rinnovo contrattuale: mezzi pesanti costretti a un viaggio a vuoto, difficile il transito per le vetture tanto da richiedere l’intervento del comandante della Gendarmeria Achille Zechini. “I lavoratori hanno manifestato il loro disappunto – secondo la Csu – per far capire sia agli imprenditori che al governo la loro insoddisfazione e richiesta di sciogliere i nodi della trattativa e chiudere il contratto'. Sindacati che denunciano anche la situazione della Minimax di Gualdicciolo. I dipendenti hanno incrociato già le braccia contro l’intenzione dell’ azienda di ingaggiare alcuni lavoratori interinali in questo periodo di mobilitazione. Sul versante trattativa, i sindacati hanno iniziano il confronto l’Unione Artigiani. L’inizio di un dialogo nel quale i rappresentanti unas dovranno rispondere alle richieste sindacali. E prosegue anche una settimana di scioperi difficile, soprattutto nella sanità. Buona, ieri, la partecipazione – secondo fonti Csu - nel settore pubblico con presidi davanti alla nettezza urbana e all’ospedale. Ad astenersi dal lavoro anche alcuni settori dell’ istituto sicurezza sociale, il registro automezzi, con il totale dei dipendenti ad incrociare le braccia e l’Istituto Musicale. Oggi si replica, in alcuni reparti e ambulatori dell’ ospedale di stato, tra cui il servizio dialisi, settori nei quali le organizzazioni dei lavoratori garantiranno l’emergenza mantenendo in servizio un numero di addetti pari a quello notturno. Cosi’ fino a quando dal Governo non arriveranno proposte scritte diverse dalle attuali per riprendere il dialogo. Governo, per il direttivo confederale Csdl, principale responsabile della conflittualità creata nel paese, sia per l’assenza di proposte condivise sulle riforme, sia per il ruolo insufficiente nei rinnovi contrattuiali. La Csdl respinge in toto la proposta di riforma previdenziale e giudica lo sciopero generale lo sviluppo necessario per arrivare a proposte condivise con il movimento sindacale.
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