Riprende lunedì il confronto tra le parti sociali e il governo sulla finanziaria
Una minimum tax che graverà soprattutto sulle imprese, un’addizionale igr che inciderà per qualche centinaio di euro, e una patrimoniale che spaventa, perché ancora non quantificata. Facendosi i conti in tasca, l’Assoindustria, tramite il settimanale economico Fixing, fa capire che non ci sta, ed ha rivolto le sue proposte al governo, in modo che cambi qualcosa nella finanziaria tra la prima e la seconda lettura. Ad esempio, torna sull’eliminazione delle Spese di produzione reddito dalle buste paga dei soli frontalieri, che dunque anche il prossimo anno si vedranno decurtare dai 150 ai 200 euro in media, ogni mese. Perché invece, propone l’Anis, non prevedere una riduzione parziale di tali Spese Produzione Reddito per tutti i lavoratori? Ad esempio, se fosse ripartita nella misura del 3%, secondo i calcoli degli industriali lo Stato si garantirebbe un gettito di oltre 15 milioni di euro. Capitolo a parte l’introduzione dell’Iva, e la conseguente messa a riposo della monofase: come ha spiegato nei giorni scorsi il presidente dell’Anis Paolo Rondelli, “Negli stati occidentali le imposte indirette determinano il 70-80% delle entrate ed un regime Iva anche a San Marino – conclude – porterebbe ad un aumento delle entrate nel bilancio dello Stato”.
Francesca Biliotti
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