Ripresa economica, Cgil Rimini: "I territori saranno decisivi"
L’attività di confronto in questi mesi è proseguita tra la CGIL e altre associazioni di categoria: CNA. Confartigianato, Legacoop e Confcooperative dalle quali abbiamo ricevuto la stessa disponibilità ad agire in forma coesa.
Pur nella crisi che sta attraversando il settore edile, uno dei punti qualificanti dell’analisi unanimemente sostenuta è stata quella di dire basta al mattone tradizionale, al consumo dissennato di territorio, per avviare invece una fase di manutenzione, messa in sicurezza sismica e antincendio, evoluzione verso le energie rinnovabili, una fase cioè di rigenerazione dei patrimoni pubblici, produttivi e privati. Questi interventi sono da mettere in relazione con i piani istituzionali PSC, RUE e piani energetici in un contesto di dialogo e di necessaria sburocratizzazione. Il che non significa venir meno alle regole che anzi vanno rilanciate esigendo il rispetto della legalità e dei protocolli sottoscritti ma non sempre applicati a partire da quello sugli appalti, sulle white list, sulla cooperazione sociale, sulla salute e sicurezza.
Per il rilancio dell’economia al tema delle costruzioni si associa quello dell’industria e del turismo e qui occorrono idee concrete di riqualificazione dell’esistente e di sviluppo con la consapevolezza che un buon sistema dei trasporti, infrastrutture e servizi alle imprese possano agevolare l’uscita dalla crisi e una maggiore competitività della nostra economia. E’ da ritenersi perdente, infatti, un sistema che intenda competere non investendo sulla ricerca e sull’innovazione ma abbassando il costo del lavoro che divenendo sempre più povero diviene anche sempre meno qualificato.
Le idee ci sono, la disponibilità a operare insieme c’è, occorre una governance istituzionale con cui definire le linee di indirizzo, gli strumenti e le azioni utili a generare un cambio di strategia che ci porti fuori dalla crisi e che produca nuove politiche per il lavoro.
La Giunta dell’Emilia Romagna con il Patto per il Lavoro che ha sottoscritto insieme alla parti sociali e datoriali si è assunta la responsabilità di tracciare un percorso comune che impegna anche tutti gli altri firmatari compresi i Presidenti delle Province. I territori saranno decisivi per dare sostanza alla politica regionale che si basa sulla ricerca di nuove sinergie tra investimenti pubblici e privati e tra strategie regionali e locali. Dovremo essere in grado di contribuire a questo Patto definendone uno territoriale che porti i segni della nostra identità produttiva, sociale e culturale. Auspichiamo che dalla Provincia arrivi un’analoga volontà di traino della ripresa economica come quella dimostrata dalla Regione Emilia Romagna.
Comunicato stampa
CGIL Rimini