Ripresa economica: i commenti delle associazioni di categoria
È un segnale incoraggiante, per il segretario dell’Associazione Industriali. “Speriamo di essere al giro di boa della crisi – dice Carlo Giorgi - se poi la ripresa sarà lenta, a singhiozzo, ancora non lo sappiamo, è importante che si intravveda uno spiraglio”. Gli imprenditori non hanno mai temuto in termini di occupazione, e non c’è stata l’emorragia di posti di lavoro che si temeva. Quello che li preoccupa è il bilancio dello Stato, per questo chiedono alla politica di fare la sua parte: interventi strutturali, per ridare efficienza alla macchina pubblica e contenere i costi. L'Anis ha già messo in conto la perdita di alcune aziende, per effetto della crisi e del decreto incentivi, ma vuole guardare avanti perché c’è da “riorganizzare il paese”. Da Osla arriva un augurio: “Speriamo che la tendenza positiva si ripeta anche i prossimi mesi”. “Il trend va consolidato - dice il presidente - altrimenti questa la definirei solo una bolla”. A preoccuparlo non solo le riduzioni di personale nelle aziende, anche i dati sulla produzione che non sono costanti nei vari settori. "A volte - dice Luigi Tontini - anche un solo ordinativo in un settore può indurre all’ottimismo". Per l’autunno mette le mani avanti: “Il commercio ha buone chances di ripresa se superiamo il problema importazioni”. La difficoltà sammarinese di rifornirsi dall’Italia, per lo spavento, più mediatico che reale dei fornitori. Una volta superata l’empasse, ripresa più semplice grazie all’incentivo SMaC.
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