Risparmiatori ex Banca Cis chiedono un incontro con Gatti. Thomas Biagi, "Tra di noi c'è chi versa in gravi difficoltà"
Per il portavoce del Comitato Correntisti Sammarinesi: "Positiva la sensibilità di molti politici. Ma c'è chi ha detto inesattezze"
Da tempo le sue battaglie non sono più in pista: oggi Thomas Biagi combatte per riappropriarsi dei propri risparmi, e non solo i suoi. Da agosto si è fatto portavoce di un centinaio di famiglie – ex correntisti del Credito Industriale, oggi BNS – che chiedono al Governo di poter tornare in possesso del proprio denaro. Potranno farlo, per importi fino a 300.000 euro, non prima del 2032. Per cifre più alte la data slitta in avanti, al 2037 e 2042. Contro la conversione dei loro depositi in Titoli di Stato si sono già rivolti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e con apprensione hanno seguito oggi la ratifica in Consiglio dei Decreti Delegati che li riguardano. “Ce lo aspettavamo”, afferma, dicendosi però positivamente colpito “dalla forte sensibilità nei nostri confronti da parte di molti politici. "Si stanno svegliando le coscienze". Qualcun altro - aggiunge - ha detto inesattezze, ha parlato di di 200 milioni di euro che il comitato e noi ex correntisti Cis vorremmo subito. Possiamo capire che ci possano essere problemi per lo Stato ma questa manovra poteva essere fatta un po' meglio”.
Nel comitato – racconta - ci sono anche risparmiatori in gravi difficoltà economiche: vedove, pensionati che faticano a pagare il mutuo, genitori con figli disabili e molti ex dipendenti della banca che oltre a vedere congelati i propri soldi, hanno perso anche il lavoro. "Il primo scaglione, quello spostato al 2032 - spiega - riguarda chi deve avere da mille euro fino a 300.000, quindi comprende persone gravemente in difficoltà”. La ratifica dei decreti non ferma la battaglia: "Andiamo avanti ad oltranza – dice Biagi – cercando di incontrare anche quella maggioranza che ad oggi, nella persona del Segretario Gatti, non ci ha voluto incontrare. Oggi in Consiglio ha detto che gli interessano più i privati delle aziende; noi del Comitato rappresentiamo tutti quei privati. Siamo qui per parlare con lui in maniera democratica”.
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