Ritardi nella modernizzazione e mancate riforme rallentano di fatto la crescita del Paese
E’ un’Italia più povera, quella che emerge dal rapporto annuale di Confindustria, che mette l’accento sui ritardi e sul rallentamento della ripresa, rispetto agli altri Paesi avanzati. Riviste al ribasso le stime di crescita per il 2011, che si fermeranno all’1,3 anziché all’1,6 previsto. "Di questo passo - avverte Confindustria - i valori medi del 2007 non si raggiungeranno prima del 2013". Cala la domanda e al tempo stesso le attività. L’export costituisce la forza trainante, ma continuano a languire i consumi, penalizzati da una minore propensione alla spesa e dalle difficoltà che incontra chi cerca lavoro. Gli industriali italiani chiedono di accelerare i tempi delle riforme e di risolvere i nodi strutturali del Paese, di recuperare i ritardi nella modernizzazione. Rivendicano una minore burocrazia e regole chiare; una diminuzione del carico fiscale, sulle imprese e sui lavoratori; investimenti decisi per l’istruzione, la ricerca e l’innovazione. Poi le liberalizzazioni, che da sole aumenterebbero la produttività del 14,1%. "La battaglia dell'evasione – afferma il rapporto di Confindustria - spalancherebbe la strada al successo nella guerra per la modernizzazione del Paese oltre a liberare gigantesche risorse per lo sviluppo". I dati evidenziano un’evasione fiscale superiore a 125 miliardi di euro mentre cresce la pressione fiscale, che va ben oltre il 54% .
Sergio Barducci
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy