E’ un documento condiviso quello che sintetizza le rivendicazioni contrattuali dei vari settori e che diventerà definitivo dopo l’attivo dei quadri del 2 dicembre. Dopodiché partirà la serie di assemblee con i lavoratori del pubblico e del privato, per poi inviare il documento alle controparti. Ma al centro del dibattito della CSU è ancora la Finanziaria 2011: il direttivo ne respinge i contenuti, la ritiene iniqua e scaricata solo su lavoratori dipendenti e pensionati, senza compiere alcuna scelta di sviluppo. Tra i contenuti inaccettabili, la tassazione straordinaria dal 5 al 15% sui redditi del 2009, “il che significa che pagherà solo chi ha dichiarato correttamente i propri redditi – dicono i sindacati - avvantaggiando ancora una volta gli evasori e gli elusori, vista l’assenza di una riforma tributaria”. Inoltre, la tassa del 3% sui servizi e sulle assicurazioni, “destinate a gravare quasi unicamente sugli utenti finali”; è invece da considerare un pezzo di riforma PA unilaterale il pensionamento obbligatorio per i dipendenti PA che hanno raggiunto i requisiti. Grande malcontento infine per il riproposto intervento di 13 milioni di euro per il fondo pensioni di artigiani e commercianti e la mancata tassazione delle abitazioni di lusso e delle concentrazioni immobiliari.
Silvia Pelliccioni
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