Rivedere la convenzione sull'Ismar 5: lo chiede il governo sammarinese all'Italia
Claudio Podeschi ha chiesto un incontro con Ferruccio Fazio, per rivedere la convenzione sull’Ismar 5. Un confronto parallelo sarà sollecitato alla Farnesina dalla Segreteria di Stato per gli Affari esteri. I seimila lavoratori italiani sul Titano minacciano da tempo, oltre al boicottaggio dei consumi in Repubblica, anche la consegna del modulo "Ismar 5" alla Usl di residenza, per trasferire i loro contributi sanitari all'Italia. Previsti da una convenzione del '74, rinnovata nel 2004, i contributi ammontano a 390 euro mensili per ogni frontaliere. Finora sono circa 1.500 i frontalieri che hanno presentato la richiesta all'Ausl riminese, ma il loro numero potrebbe triplicare. Per il Titano però 390 euro rappresentano una spesa elevata. La riteniamo iniqua e ingiustificata- dice Claudio Podeschi - e abbiamo bisogno di modificarla. A definire l'importo sono, in modo autonomo le stesse autorità sanitarie locali. La totalità dei frontalieri fa la dichiarazione dei redditi dove risiede e, prosegue Podeschi, l'unità dei servizi locali non ci rimette perché la Regione eroga contributi in base al numero dei residenti. La materia riguarda comunque aspetti di reciprocità. San Marino chiede a sua volta un contributo per i suoi cittadini occupati oltre confine - 315 euro - anche questi da rivedere. Intanto Francesco Mussoni conferma il tavolo permanente sul frontalierato. Non ci possiamo permettere di fare demagogia su questo argomento, dice. Vogliamo creare le condizioni normative per trovare una soluzione. Così San Marino propone di stralciare la convenzione contro le doppie imposizioni e individuare soluzioni tecniche ad hoc con l'Italia.
Sonia Tura
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