Sammarinesi pronti ad azioni legali contro le banche
Le inchieste sul crack finanziario del gruppo sono state avviate sia dalla procura di Milano che da quella di Parma. I reati contestati sono false comunicazioni, aggiotaggio, truffa, false comunicazioni dei revisori. Si stima che l’ammanco finanziario sia tra gli 8 e i 13 miliardi di euro, scomparsi in larga parte, dopo operazioni finanziarie spregiudicate, come in un gioco di scatole cinesi, grazie alla collaborazione o la complicità di società off-shore di paradisi fiscali come le isole Cayman. Ciò che la Magistratura tenta di accertare è come sia stato possibile che il crack sia scoppiato all’improvviso, riuscendo ad eludere ben sette livelli di controllo severissimi, e colpendo quella che fino a pochi giorni prima di natale era la settima società italiana quotata in borsa ed inclusa nel prestigioso Mib 30.