Una riforma condivisa e necessaria, ma applicata senza un confronto adeguato tra vertici ISS e rappresentanze sociali, producendo difficoltà organizzative e gestione inefficiente del personale. La critica ad una organizzazione verticistica viene non solo dal segretario confederale, Marco Beccari, ma anche dal membro della Consulta Sanitaria, Stefano Zonzini, che denuncia uno scollamento della stessa Consulta dal comitato esecutivo dell’ISS. Messa in luce anche la carenza di personale tecnico-sanitario, a fronte di un aumento degli utenti: “Mancano investimenti per trovare e formare risorse professionali in territorio” – osserva Sandro Serra. E’ poi Marco Tura, segretario della Federazione Pubblico Impiego, a illustrare il piano organizzativo presentato alla direzione generale. Tre i nodi da sciogliere: la gestione del personale sanitario - per la quale deve essere presa come riferimento la legge organica dei dipendenti pubblici; poi la politica dei budget, con il timore che tagli indiscriminati abbiano gravi ripercussioni sulla qualità dei servizi. Affrontato, infine, il capitolo del riconoscimento dei titoli di studio, da equiparare, per mansioni e profili professionali, a quelli emessi dalle università italiane.
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