Sciopero 1°ottobre, i commercianti: "Ci auguriamo che il Segretario Claudio Felici ci convochi per riaprire il dialogo"
Il Segretario Claudio Felici, uomo politico estremamente abile nella sua capacità dialettica, ha forse involontariamente ammesso una grande verità evocando “la paura” dei commercianti.
L’intenzione di minacciare lo sciopero per il 1° ottobre matura da due sentimenti: il primo la paura generata dall’oscura convinzione di sentirsi presi in trappola e il secondo, prodotto dall’indignazione di essere considerati alla stessa stregua di un dipendente dello stato al quale si rende conto, di secondo in secondo dell’andamento dell’incasso, lasciando all’operatore il peso della perdita, del rischio d’impresa, delle innumerevoli difficoltà del quotidiano, dell’essere sempre presenti ogni santo giorno della loro vita, perfino di rifiutare i giorni di malattia quando si rivolgono al medico, per richiedere una prescrizione di medicinali per necessità.
Quanto si afferma non significa che USC chieda o pretenda la leicità dell’evasione fiscale, ma una serie di risposte esaurienti e condivisibili.
Nessuno si è sentito in dovere di raccontarci quanto è venuto a costare tutto l’impianto di studio, di software, di personale nella gestione del progetto e del monitoraggio.
Per quanto riguarda i Pos saranno a costo zero per lo stato poiché ha già deciso di inventarsi un canone il cui costo sarà a carico di ogni operatore.
Altrettanto, non è mai stato detto qual’è la stima di evasione ipotetica.
In un rapporto onesto tra stato e contribuente, il legislatore avrebbe potuto pensare ad una norma transitoria di accompagnamento ed incoraggiamento.
Sulla base della stima di evasione presunta, si poteva proporre la diminuzione delle imposte dirette per incoraggiare ogni operatore ad uscire dall’ambiguità, dimostrando in concreto la volontà di stringere un patto nuovo fra stato e categorie. Si sta perdendo un’occasione storica, ma forse non la si cerca nemmeno.
E’ comodo incentrare su categorie tutto sommato deboli, l’interesse dei media.
Prima fra tutti il sindacato, uscito il 19 u.s. con l’articolo: “Retrogradi e irresponsabili”, al quale non abbiamo di proposito, reagito, perché dettato dall’ira che se alimentata porterebbe ad uno scontro sociale che con maturità le categorie vogliono scongiurare.
D’altra parte additare i commercianti come evasori, tentando di distrarre l’opinione pubblica da tanti fatti di commistione, causa di danni economici enormi, nei confronti dei Sammarinesi, prodotti da posizioni apicali di politica e dirigenza del Paese, sono argomenti difficili da cui prendere le distanze.
Il Governo annuncia lo slittamento del decreto Smac obbligatoria al 1° gennaio 2015.
Noi ci auguriamo che prima del 1° ottobre il Segretario Claudio Felici ci convochi per riaprire il dialogo al fine di concordare una soluzione onorevole per tutti e scongiurare lo sciopero ventilato dal centro storico, che potrebbe allargarsi anche al resto del Paese.
Un dialogo che chiediamo riaprirsi senza tatticismi o infingimenti, animati dalla volontà di concordia ma ricordando la tenacia che ci distingue.
Comunicato stampa Unione Sammarinese Commercio e Turismo