Scontri in tutta Europa nella giornata d’azione promossa dalla Confederazione Europea dei Sindacati
Cambio di rotta verso un nuovo patto sociale. Al fallimento delle politiche di austerity grida la piazza, in un no che si sostanzia anche di rabbia e di violenza, ma alla base ci sono le proposte per tentare un nuovo modello. Sostenibile e di qualità: così dovranno essere crescita e occupazione; allo smantellamento si oppone il ripristino di protezione sociale ed equità, si invoca redistribuzione della ricchezza. Economia reale – verde – come risposta alla speculazione finanziaria; Tobin tax contro il capitalismo senza regole, Eurobond per condividere il debito e base fiscale armonizzata, contro l’evasione e i paradisi. Pressante il tema del lavoro, in una Europa da 50 milioni di disoccupati, quella giovanile al 50%. Per la prima volta 26 paesi dell’Unione rispondono all’appello e oltre 50 organizzazioni sindacali compatte su tre obiettivi. 3 Linee di azione sindacale che sono le nostre, ricorda il vice segretario Csdl, Gilberto Piermattei, nella serata promossa dalla CSU: negoziazione collettiva e dialogo sociale; governo dell’economia per una crescita di lavoro durevole; giustizia economica e sociale. “Quattro scioperi generali in pochi mesi e lo slogan era proprio questo: equità”. CSU che a dicembre sarà all’esecutivo della Confederazione europea dei sindacati dove sarà in audizione, a raccogliere le rivendicazioni anti-austerity, il presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso.
Annamaria Sirotti
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