La Segreteria alle finanze rettifica i dati diffusi dalla CSU

E' evidente che l'equità si misura sulla capacità di fare emergere i redditi. Il ruolo centrale lo deve svolgere l'ufficio tributario che verrà riorganizzato in tempi brevissimi per applicare la nuova normativa fiscale e per introdurre il regime Iva. La Segreteria alle finanze replica così alla richiesta di equità che arriva dalla Csu, precisando anche che gli esempi di prelievo diffusi in questi giorni – seppure formalmente corretti – non tengono conto delle numerose deduzioni e detrazioni che la riforma riconosce ai nuclei familiari. Saranno invece proprio queste, sottolinea una nota, ad avere un ruolo centrale nel ridurre l'ammontare dell'imposta. Si potranno dedurre le spese effettuate in territorio con la Smac card, le spese sanitarie non mutuate, gli investimenti per la prima casa, le spese scolastiche, l'assistenza agli anziani, gli assegni alimentari, i canoni di affitto, gli oneri per baby sitteri, l'affidamento pre-adottivo, le protesi dentarie. A queste si aggiungono quelle per previdenza integrativa, assicurazione vita e Fondiss. Insomma, secondo un calcolo molto prudenziale, la Segreteria alle finanze stima nell'8%, le detrazioni per le persone a carico e l'applicazione del quoziente familiare. Così, mentre la tabella della Csu, per un lavoratore dipendente con un reddito lordo di 20mila euro, prevede un prelievo di 2.168 euro, quella di Palazzo Begni fissa il totale dell'imposta in 1.408 euro. Nessuna preclusione alla ricerca di un sostenibile punto di incontro sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni più bassi, conclude la nota, ricordando che la riforma prevede già una somma predeterminata per eliminare l'imposizione del reddito minimo da pensione.

Sonia Tura

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