Lo sfogo degli imprenditori: "Burocrazia peggio della neve"
Come San Marino, anche l’Alta Valmarecchia deve fare i conti con una delle conseguenze più allarmanti del nevone di febbraio: l’eternit, il cemento amianto con cui sono state costruite alcune delle coperture crollate. I piccoli imprenditori che hanno già fatto i conti con perdite, danni economici e stand-by dell’attività lavorativa devono ora fare fronte ad una disarmante lentezza della burocrazia che allunga i tempi della ricostruzione. Per molti di loro pertanto, compresi i proprietari della discoteca Jolly, vedere l’ordinanza esposta dal sindaco Lorenzo Marani che dispone l'obbligo entro 30 giorni dalla notifica di rimuovere l'eternit dai tetti, è stato quasi un affronto. Il proprietario dello storico locale da ballo, Riccardo Valentini, nonostante sia ancora in attesa del verbale del sopraluogo dell’Ausl di Rimini dello scorso 16 marzo, ha già depositato l’esame del progetto in comune, senza però ricevere risposta. Non ci stanno gli imprenditori della valle a subire oltre al danno la beffa e rispediscono l’invito al mittente: venga applicato il decreto regionale neve del 5 marzo, che contempla l’urgenza di favorire il ritorno alla normalità delle attività colpite dalla nevicata eccezionale. Tempi di risposta rapidi dunque: per tutelare la salute dei cittadini e per favorire il ritorno alla normalità dell’economia.
Sara Bucci