Sviluppo negativo nella vertenza Desa. Lunedì mattina, nel recarsi al lavoro, i dipendenti hanno trovato i cancelli dell’azienda chiusi. Sono rimasti lì fuori dalle 8, in attesa di risposte, ma nessun chiarimento è arrivato. Era anche giorno di paga per cui, all’incertezza sul futuro, si aggiunge anche il timore che non venga versato loro lo stipendio. Qualche dubbio sul buon esito della vertenza, nonostante le buone notizie emerse dall’incontro tra Governo, CSU, ANIS, vecchia proprietà e la nuova società Prodeco, era emerso venerdì scorso. Quella mattina i dipendenti si erano rifiutati di caricare un camion dell’azienda in quanto il mezzo avrebbe dovuto trasportare gran parte della merce depositata in magazzino, non ai propri clienti, ma nella sede centrale della Desa a Milano. Un fatto, quello di spedire il materiale dalla filiale sammarinese a quella italiana che contrastava con le dichiarazioni della Desa sul buon andamento delle trattative per la cessione dell’attività alla Prodeco. I dubbi che l’accordo tra le due aziende non sia così prossimo è stato confermato dalla serrata di ieri. E la risposta del sindacato non si è fatta attendere: vuole chiarezza rispetto alle intenzioni della proprietà e certezze sulla sorte dei lavoratori. Ricorda inoltre di aver chiesto al Governo la revoca della licenza in caso di mancato adempimento degli impegni assunti.
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