Siccità, Agricoltori sammarinesi: chiesto la stato di calamità
Calo della produzione di uva del 50/60%, di olive del 70%, dei foraggi del 50-60%. Quasi nulle le produzioni di ortaggi, crollata quella del miele. L'Associazione Sammarinese Produttori Agricoli e L'Associazione Coltivatori Diretti chiede lo stato di calamità, così come fece nel 2003, ottenendo allora un risarcimento di 400 mila euro. “Ma rispetto a 14 anni fa i danni sono almeno il doppio” fa sapere Filippo Giardi, alla guida dell'ASPA, che ci ha accompagnato a vedere la situazione di vigneti sfiancati dall'afa e da temperature che hanno superato i 36 gradi, nella zona di Faetano. La mancanza d'acqua ha messo in crisi anche gli allevamenti, in calo, a causa delle alte temperature anche la produzione del latte e della carne. Aumentano inoltre i costi energetici per la ventilazione delle stalle. Preoccupati sia per i danni attuali che per il futuro del settore le associazioni di categoria del comparto agricolo hanno già inoltrato alle istituzioni ed agli organismi preposti la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità, per il sostegno alle aziende agricole e dei produttori. L' Associazione sammarinese produttori agricoli e l'associazione coltivatori diretti richiedono che si attivino tutti gli strumenti e le misure necessari a supporto del comparto agricolo. Con una istanza in più: attivare nuovi interventi per la gestione della risorsa idrica, che affrontino il problema in modo più strutturale. In ottica emergenza siccità, purtroppo la pioggia caduta oggi risulta quasi insignificante, in quanto ovunque inferiore ai 5 litri per metro quadrato.
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