Sindacato contro Giochi del Titano, accusata di prepotenza ai danni di una lavoratrice
Al centro c’è la vicenda di una 45enne, divorziata con figlio. Dal 2010 non riesce più a svolgere il lavoro di hostess di sala per la lunga permanenza in piedi. Per la CSdL è stato l’avvio di una serie di ingiustizie da parte dell’azienda, che di fatto le impedisce di lavorare. “Ha i requisiti professionali per ricoprire altri ruoli nella società, ma la direzione non lo vuole riconoscere”, accusa il sindacato. La Giochi del Titano risponde di aver rispettato la legge ed essersi fatta carico dello stato di salute della dipendente. “Verificata l’impossibilità di assegnarla a mansioni diverse”, scrive la Società, le è stato notificato che poteva ricorrere agli ammortizzatori sociali per l’inabilità temporanea. Per un anno alla donna è stata garantita la retribuzione piena. Ora il tempo è scaduto e una nuova verifica sanitaria del Medico Aziendale ne ha certificato una inidoneità totale permanente che ha portato la società a sospenderla dal lavoro: 30 giorni al termine dei quali la dipendente teme il licenziamento, mentre la società aspetta di esaminare l’eventuale esito del ricorso per decidere il da farsi.
Giovanna Bartolucci
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