Il governo porterà l’abrogazione della legge che istituisce il secondo pilastro pensionistico nella seduta del Consiglio Grande e Generale di dicembre, recependo così il quesito referendario che chiede proprio di annullare questo provvedimento. L’Esecutivo ha anche anticipato alla organizzazioni sindacali la stesura di una relazione che accompagnerà la richiesta di abrogazione per arrivare ad un ordine del giorno parlamentare che dovrebbe definire gli indirizzi da seguire nella stesura di una legge pensionistica completa. Il confronto con le parti sociali ha anche preso in esame i 13 temi rimasti aperti dall’articolo 12 del primo pilastro, per colmare le lacune dell’attuale sistema previdenziale. Il sindacato ha anche evidenziato altri problemi sorti in seguito all’applicazione della legge, tra cui le problematiche legate al part-time e quelle che interessano i dipendenti che perdono il lavoro poco prima della pensione. Il confronto va avanti. Fissato per il 29 novembre il prossimo incontro. Il comitato referendario ha già ribadito che, per recepire il quesito referendario la nuova eventuale legge sull’istituzione di un secondo pilastro dovrà prevedere l’adesione facoltativa, la gestione pubblica e non privata, il consenso informato e volontario e il divieto di determinare la percentuale all’interno dei contratti di lavoro.
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