La nota inviata venerdì dalla Desa non lascia presagire nulla di buono: “La trattativa con la Prodeco è rotta”, ha comunicato alle organizzazioni sindacali, che hanno subito chiesto ed ottenuto un nuovo confronto per giovedì, alla presenza del governo e di entrambe le aziende interessate alla trattativa. Sembrava fatta: la Prodeco doveva subentrare alla Desa ed assumere tutti i dieci dipendenti rimasti a spasso, ma alla fine l’accordo è saltato, e la Desa ha confermato l’intenzione di svuotare tutti i magazzini e, in pratica, di cessare l’attività. Nella nota, l’azienda di Faetano ha comunque assicurato che i dipendenti rimangono a carico loro e che saranno retribuiti anche in questi giorni di “serrata”, in cui la stessa Desa ha suggerito di non presentarsi nemmeno al lavoro. Sono anche disposti a costituire un fondo a parte, che garantisca gli stipendi ai dipendenti, a prescindere dal fatto che i magazzini saranno svuotati. “Le forme di lotta dei lavoratori – fa notare Enzo Merlini, segretario della Federazione Industria Csdl – hanno costretto la Desa a scoprire le carte e rivelare le loro vere intenzioni, ossia che l’azienda va a morire. La Prodeco ha comunque confermato il proprio impegno”. “La situazione al momento appare molto ingarbugliata – aggiunge Giorgio Felici, segretario Federindustria Cdls – ma contiamo sull’incontro di giovedì, per mettere nero su bianco tutti gli impegni e le garanzie che servono”.
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