Definirla drammatica è poco. Non nasconde l’amarezza il presidente dell’unione sammarinese commercianti Marco Arzilli, sulla situazione della stagione a metà estate. Ci ricordiamo sempre del turismo, e pensiamo meno a chi, di turismo, vive. L’Usc incontrerà la prossima settimana la Confcommercio riminese. Un primo confronto dopo la firma lo scorso anno di un protocollo di intesa che prevede patti di collaborazione e iniziative comuni. San Marino si appresta a mettere mano alla legge sul commercio e in questa ottica diventa importante l’esperienza degli imprenditori riminesi dopo la legge Bersani, per esaminare possibili effetti dell’introduzione di un mercato libero controllato. Un argomento che passerà in secondo piano vista la crisi e la situazione drammatica in cui versano il turismo e soprattutto il commercio sammarinese. E non vanno meglio le cose al di la del confine per i vicini riminesi. Le due categorie dovranno mettere a punto le strategie e si pensa già ad una vera e propria unità di crisi per affrontare l’emergenza. Prossimo passo: bussare alle porte dei referenti politici sammarinesi e italiani. L’allarme lanciato dai commerciati sammarinesi arriva dopo giorni di silenzio, è il momento, ha detto Arzilli, di non fare inutili proclami, la situazione non ci permette di scherzare o fare guerre sui numeri. Alcune attività rischiano la chiusura entro l’anno.
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