Mercato occupazionale: un’inversione al positivo, se si guarda ai soli dati, prospettive in negativo, invece, se sotto analisi sono le strategie politiche. Un bilancio al chiaro scuro: cala la disoccupazione – con 210 unità di senza lavoro in meno in soli 6 mesi: ma in appena un anno sono ben 6 le imprese – medie le dimensioni - ad entrare in crisi, oltre 70 i dipendenti in mobilità e addirittura 90 a rischio. Plauso e soddisfazione dalla Segreteria di Stato al lavoro per liste dei senza lavoro che si assottigliano, alla quale questa volta fanno eco proprio gli industriali, visto che l’Anis, nel segnalare un tasso di disoccupazione al 3% parla anche di un dato del tutto fisiologico. Rimane la querelle tra occupazione locale e forense: se è vero che i disoccupati sammarinesi ancora si attestano sulle 500 unità, cala però il numero di frontalieri occupati sul Titano. Ad accantonare per un attimo dati e ottimismo sono i sindacati che guardano avanti: innegabile la congiuntura economica sfavorevole, a livello mondiale, ma laddove ovunque si avvertono i segnali di una ripresa a San Marino suona l’allarme per una crisi che sembra approfondirsi: Titano che perde di competitivtà, perdendo proprio le peculiarità che un tempo richiamavano nuovi investimenti. Manca un progetto economico credibile, non supportato dall’instabilità politica e dalla crisi di bilancio. Titano, soprattutto, che sembra impostare – così prosegue Giovanni Ghiotti della CSDL – “un modello di sviluppo cieco davanti alle caratteristiche del territorio e non corrispondente alle competenze dei nostri giovani”.
Riproduzione riservata ©