Chi chiede l'estensione della Smac ad effettivo borsellino elettronico e chi invece propone di cambiare gli adempimenti fiscali modificando l'obbligo della certificazione degli incassi. Sono di segno opposto le due istanze d'arengo che hanno per protagonista la San Marino Card. Una chiede che, nel rispetto dei principi ispiratori della riforma tributaria ma - si legge - considerato che in diversi settori l'operatività senza sede rende difficile e antieconomico dotarsi di strumenti collegati al portale Smac attraverso la linea GSM - va rivista la tempestica della comunicazione telematica di un incasso relativo a un ricavo certificato da una ricevuta o da una fattura commerciale. L'obbligo della certificazione immediata andrebbe modificato a "60 giorni", a prescindere dal tipo di pagamento, sulla falsariga - scrivono i promotori - di quanto oggi è già possibile per i pagamenti effettuati con assegno bancario non trasferibile o bonifico bancario. L'altra Istanza d'arengo invece prende atto che tutte le transazioni verso i privati debbono essere certificate. In molti casi però il tempo raddoppia perchè pagando con bancomat o carta di credito, si utilizza lo stesso pos. Rendere la tessera Smac anche un effettivo borsellino elettronico - è la richiesta - semplificherebbe l'operatività e alleggerirebbe le tempistiche necessarie per l'operazione, a tutto vantaggio delle imprese e dei consumatori che sarebbero incentivati a versare risorse nella propria Smac se si potesse utilizzare come mezzo di pagamento in tutti gli esercizi della Repubblica
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