Smac, Unas: "Urge semplificare la vita ad operatore e clienti"
Se SMaC deve essere, almeno che vi sia la maggior semplificazioni possibile per gli operatori e le imprese!
Non era certo questo il modo ed il tempo per introdurre una rivoluzione tecnologica e normativa senza il minino test e senza la minima cognizione tecnica.
Non ci stancheremo mai di evidenziare che il rispetto della riforma tributaria non si esplicita solamente con la certificazione SMaC, ma che altri strumenti potrebbero essere pensati per ottenere lo stesso obbiettivo!
Come UNAS, da oltre un anno avevano richiesto la possibilità della SMAC a zero sconto per verificare nell’arco del 2014 ogni eventuale disfunzione o insostenibilità del sistema. Questo avrebbe prodotto tutta una serie di informazioni e di test sicuramente utili alla definizione di metodologie rispettose sia della riforma fiscale, sia degli aspetti pratici ed operativi.
Siamo arrivati al 16 dicembre 2014 ed ancora non ci sono intese e definizioni per l’adesione al circuito SMaC. Da un lato c’è la rigidità dell’ufficio SmaC, dall’altro la non consapevolezza dello stesso che per implementare qualsiasi situazione nuova bisogna prevedere il tempo necessario e rispettare anche in questo le imprese. Non basta una email per cambiare il mondo!
Siamo forse illusi che continuando a proporre idee e soluzioni qualcuno – prima o poi – prenda in considerazione almeno l’ipotesi di valutarle. Forse siamo illusi nel pensare che il tema della burocrazia e della applicazione di tecnologia non rientri in uno scontro tra le parti, ma nell’obbiettivo comune di semplificare la vita a chi obbligatoriamente deve effettuare delle operazioni.
Siamo sicuri che non ci stancheremo mai di essere parte attiva per proporre idee alternative oggettivamente compatibili con il sistema, al contempo rispettose di chi fa impresa.
E per questo, in attesa di auspicati scenari diversi, chiediamo che dal 1° gennaio tutte le SMaC siamo abilitate per essere anche borsellino elettronico con possibilità di spesa degli sconti caricati in ogni terminate: sia di SMaC commerciale, sia di SMaC fiscale.
Oltre l’80% delle ricariche nei plafond derivano dallo sconto carburanti (100% Stato) e dalle principali quote di sconto a carico dello Stato (es. l’1,5% del 2% settore alimentari è a carico dello Stato). Ad oggi, solo il mondo dell’artigianato riconosce un 2% tutto a carico delle imprese senza quota a carico dello Stato.
Ovviamente l’adesione alla SMaC commerciale è – e deve rimanere - facoltativa: poi se un esercente crede nel progetto SMaC, a questi deve essere data la possibilità di applicare sconti compartecipati quale propria leva di marketing e sviluppo.
Ma in ogni caso, un consumatore che ha soldi/sconti risparmiati sulla propria SMaC deve poterli spendere in ogni realtà sammarinese aperta al pubblico. E se un consumatore sapesse che i fondi della propria SMaC fossero spendibili in ogni realtà sammarinese sarebbe incentivato nel caricare proprie risorse oltre gli sconti accumulati.
Se la SMaC fosse già dal 1° gennaio 2015 un vero e proprio borsellino elettronico utilizzabile in tutti i terminali POS della Repubblica, allora si avrebbe una prima semplificazione nelle procedure, perché certificazione e pagamento sarebbero un'unica operazione a tutto vantaggio del cliente, dell’impresa e della moneta elettronica sammarinese.
E questo sarebbe un modo per far sistema!
Comunicato stampa Unas