Spending review: ipotesi di intervento sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici da effettuarsi con percentuale progressiva
In sostanza si tratta di un taglio dell'1,5% per gli stipendi fino a 1500 euro, del 3,5% - 4,5% per le retribuzioni da 1500 a 2500 euro e si procede via via con aliquote che si innalzano per scaglioni di 500 euro.
“La novità di oggi – spiega il Segretario di Stato per gli Affari Interni, Guerrino Zanotti – riguarda la volontà di includere nella proposta applicando lo stesso intervento anche le retribuzioni dei dipendenti degli enti e delle società a partecipazione dell'Eccellentissima Camera: Banca Centrale, Cassa di Risparmio, San Marino Rtv, Giochi del Titano.
Complessivamente questa misura – fa sapere Zanotti - porterà un risparmio per il Bilancio dello Stato di 3.400.000 euro per le retribuzioni dei dipendenti del pubblico allargato, e di circa 1 milione per gli enti partecipati”. “L'intervento, va detto, - aggiunge - tiene conto dei vari livelli di retribuzione diversamente da quanto previsto con la riduzione d'orario e grava sulle tasche dei lavoratori per 1 milione di euro in meno rispetto alla prima proposta”. “Il tutto – conclude il Segretario agli Interni - va considerato in un'ottica di insieme con gli interventi che nei prossimi giorni saranno discussi con le parti sociali e rientra nella necessità di correggere i conti pubblici, di mettere al riparo il bilancio dello Stato”.
Si riservano di compiere un esame approfondito della proposta i rappresentanti della Csu che già non nascondono il proprio disaccordo sui tagli, ma attendono anche i confronti sugli altri temi. “C'è poi da rinnovare il contratto del pubblico allargato, ed è nostra intenzione ragionare anche sulla parte economica – ricorda Giuliano Tamagnini (CSdL). “In ogni caso alla fine degli incontri – anticipa - tireremo le somme di questo tour de force e ci comporteremo di conseguenza, ivi comprese iniziative di mobilitazione da avviare se le proposte che ci faranno non saranno soddisfacenti”.
“Non passi l'idea - aggiunge Gianluigi Giardinieri, Federservizi Csu - che a pagare siano solo i lavoratori dipendenti: prima andrebbero previsti tagli a due cifre sui numerosi consulenti che si sono fatti collocare in quello status per bypassare anche le normative sul tetto alle retribuzioni”.
“Dobbiamo partire dalle azioni di responsabilità – commenta Francesco Biordi (Usl) - e dobbiamo parlare di equità fiscale collegata ad una bassa fiscalità che premi gli imprenditori virtuosi e serva anche per attrarre investimenti da fuori aumentando i livelli di occupazione”.
Proposta bocciata dalle associazioni dei consumatori: “La spending review va improntata sulla riduzione degli sprechi – esorta Francesca Busignani, Ucs - altrimenti si condanna il Paese ad un potere di acquisto pari a zero. Basta col mettere le mani in tasca ai sammarinesi, dipendenti pubblici o privati che siano”.