Il bancone delle offerte è il più ambito. Il dilemma è tra qualità e quantità, si compra di meno per tirare la cinghia ma a volte la rinuncia è in termini di qualità dei prodotti. La vetrina biologica è sempre più inaccessibile, il consumatore guarda e passa e cambia le vecchie abitudini. Il risultato è che si spendono 384 in meno all’anno rispetto al 2008. Ai piaceri della tavola comunque non si rinuncia e il 20% della spesa annua si impiega per riempire il carrello. Il supermercato si conferma il luogo di acquisto prevalente per tutti i generi alimentari scelto da circa il 70% delle famiglie, ad eccezione del pane :quasi la metà sceglie il fornaio. Della stessa farina è fatta la pasta, quella però si compra al discount.
Valentina Antonioli
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