Il fondo salva-stati continua a dividere i paesi dell'euro. In compenso, l'esame dell'azione di governo di Mario Monti è stato un successo: conquistato il plauso del Commissario agli Affari Monetari Olli Rehn, ma anche di tutti i ministri dell'Eurogruppo. Una «promozione» che, insieme alla notizia del probabile accordo raggiunto sulla ristrutturazione del debito greco, ha tolto un po' di preoccupazioni dai volti dei ministri europei. Il vero nodo però resta quello della dotazione e dell'utilizzo dell'Esfm (il fondo salva-stati provvisorio) e dell'Esm (quello definitivo e permanente) che dovrebbe entrare in funzione entro luglio. La convinzione di Rehn, ma anche di molti paesi tra cui l'Italia, che il cosiddetto «firewall» contro la crisi della moneta unica debba essere dotato di ulteriori risorse trova contrari i paesi «virtuosi», Germania in primo luogo. Tra le ipotesi alternative quella di usare automaticamente l'Esm nei casi in cui lo spread di un paese solvibile andasse fuori controllo. Intanto chiusura positiva per Piazza Affari, girata in rialzo negli ultimi minuti, con il Ftse Mib a + 0,14%. In ribasso, seppur lieve, Parigi, Francoforte e Londra. Per la prima volta da inizio dicembre, lo spread Btp-bund è sceso questa mattina a quota 399, per poi risalire a quota 428 e chiudere a 417 punti base.
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