Stretta del credito: le banche del Titano in controtendenza
Per gli economisti la stretta creditizia è una delle principali cause della recessione e della stagnazione, a più livelli. Gli indicatori non lasciano sperare che la situazione di qui a poco tempo possa cambiare. Colpa dello Spread, di una diminuita propensione al risparmio e quindi della raccolta bancaria, colpa certamente delle sofferenze e dell'aumento del rischio; il risultato è che le banche faticano sempre più a sostenere l'economia e a garantire all'impresa il necessario sostegno. Una recente indagine di Fondazione Impresa ha dimostrato come il calo degli ultimi due anni sia stato particolarmente pesante a Rimini, precipitata al 14 esimo posto in Italia. Dalle banche sono arrivati minori affidamenti in misura del 10 per cento rispetto al 2010. Risultato: aziende in crisi, alberghi che faticano a garantire l'apertura ad inizio stagione, crescita della disoccupazione, calo generale di ogni forma di investimento.
Le cose sembrano andare meglio nella Repubblica di San Marino, dove la banche, nonostante il difficile e delicato passaggio del dopo scudo fiscale, avrebbero ancora capacità di credito e possono continuare a rispondere a quella funzione che un corretto sistema economico affida ad una banca: finanziare l'impresa e le famiglie.
L'accesso al credito è uno degli asset più importanti per un sistema economico, addirittura superiore alla ridotta pressione fiscale o ad una snellezza burocratica e amministrativa. Oggi, chi intende aprire una nuova azienda a San Marino o ampliare quella già esistente, trova il necessario appoggio degli istituti di credito, previa evidente valutazione del progetto industriale. Parola del Presidente di tutte le banche operanti sul territorio. Nel video l'intervista a Pier paolo Fabbri (Presidente ABS)
Sergio Barducci