Superamento tetto stipendi: la deroga è legata al raggiungimento di obiettivi
Dei quattro quesiti nel referendum del 2016 il tetto dei 100 mila euro per i dipendenti pubblici fu quello che raccolse più voti favorevoli – oltre il 63% - superando ampiamente il quorum. Una battaglia che se da una parte mise sulla carta la parola fine agli stipendi d'oro, dall'altra creò al paese non poche difficoltà nel reperire eccellenze, in primis nella sanità. Nei concorsi internazionali per attirare figure di valore, quel limite introdotto per legge faceva perdere a San Marino appeal verso l'esterno. Il paese formava professionisti per poi vederseli sfuggire alla prima occasione. Difficile vincere la battaglia della concorrenza quando, oltre confine, c'era chi era disposto a pagare di più.
D'altro canto, il risultato netto della consultazione popolare aveva evidenziato mal di pancia diffusi fra i cittadini, stanchi di sprechi e regalie. Oggi, dunque, il Governo ha deciso di superare quel limite non tornando al passato ma introducendo una retribuzione di risultato “ che preveda – si legge – parametri oggettivi di valutazione della prestazione”. Si pensa di inserire nelle specifiche della norma verifiche annuali sui risultati previsti nel contratto.
Riguarderà i dirigenti ma è un modello che se dovesse funzionare – afferma il Segretario alle Finanze Marco Gatti - potrà diventare la base per lavorare su tutti i livelli a retribuzioni sempre più legate al merito piuttosto che su un appiattimento come attualmente accade. I premi – precisa l'articolo - non potranno superare il 50% della retribuzione di base. C'è già un contratto pronto ad essere rivisto sulla base dei parametri stabiliti dalla nuova legge: quello del nuovo Direttore Generale dell'Iss. I risultati – spiega il Segretario alla Sanità – dovranno essere tangibili e misurabili, come i traguardi sul bilancio dell'ISS.
Monica Fabbri